mercoledì 29 ottobre 2008

Nell'ombra

Nell'ombra si consumano i delitti peggiori, le atrocità più tremende, nell'ombra muoiono tutti i giorni milioni di persone, ma nell'ombra nessuno giunge e di ciò che vi accade nessuno parla.

Oggi ascoltavo le parole di un sociologo (di cui non ricordo il nome) sul problema della disinformazione, sul fatto che fanno più notizia le informazioni che riguardano alcuni borghesotti rispetto a quelle che coinvolgono il proletariato italiano, la grande massa di operai, braccianti, poveracci che versano in precarie condizioni nel nostro paese.
E neanche una parola spesa per quello che è il vero proletariato di questo mondo. I veri borghesi non sono quegli sparuti personaggi che si ergono di poco sopra la classe medio-bassa della nostra società (dove per società intendo il nostro cosiddetto primo o secondo mondo). I veri borghesi sono tutti coloro che abitano questo primo e secondo mondo. Il vero proletariato è “nel terzo mondo, lontano dagli occhi lontano dal cuore” (parole del compianto Luca Abort...). Il vero proletariato non esiste per noi, è qualcosa di talmente lontano da aver perso ogni realtà, ogni consistenza, ogni valore.

La nostra società si basa su di un consumo feroce ed estenuante delle risorse, da parte di una minoranza di persone, in quanto il pianeta stesso non sarebbe in grado di sostenere un ritmo così incessante ed elevato. Quindi questa minoranza di persone relega alla stragrande maggioranza l'onere di vivere di stenti, morire di fame, consumare una infima parte dei prodotti del pianeta, per beneficiare di tutto il resto.

Ok, lo so, è un'analisi banale, già nota a tutti. Ma il fatto sorprendente è che...è nota a tutti, e nessuno fa nulla per smuovere la situazione, tutti si sentono animati da un'altezzosa pietà per pochi attimi, per poi tornare a volgere lo sguardo verso il proprio mondo, di cui tutte queste persone non fanno parte. Ma di cui questo mondo non può fare a meno. È talmente scontato che non è più di alcun interesse, ormai si pensa a tutt'altro, delegando quest'animosa pietà ad alcuni momenti in cui, dopo una minima quanto inutile donazione, ci si sente tanto buoni, altruisti, ci si sente superiori a tutto il resto del mondo, comprese quelle persone che soffrono per farci vivere così bene, senza averlo scelto, vittime soltanto della malasorte.
Tutti noi siamo tra queste persone, io compreso, e probabilmente non possiamo fare nulla per cambiare le cose o, quasi certamente, non ne abbiamo né il coraggio né la voglia, dovremmo combattere con il nostro ego, con i nostri condizionamenti, con la nostra società, con il nostro livello sociale, di cui tanto ci lamentiamo ma di cui non possiamo proprio fare a meno e al quale ci teniamo sempre ben stretti. Perché ho scritto questo? Il mondo si divide in due tipi di persone: coloro che non sanno e coloro che non sanno di non sapere :-P . Lungi dal pretendere di appartenere al primo tipo, mi accontento di pensare quanto schifo facciamo, quando pretendiamo che lo schifo sia altrove, quanto siamo noi gli artefici, mentre pensiamo di essere solamente vittime.

PS Ho lasciato attiva la modalità “Pessimismo” mentre scrivevo queste immane sequele di cavolate, quindi non badateci troppo e sappiate che sono solamente sfoghi (dove li scrivo se non qua???), anche io dopo questi posso tranquillamente e spensieratamente volgere lo sguardo altrove...!
PPS è decisamente tardi, ho abbandonato lo studio della chimica e non sono proprio in vena di scrivere decentemente quindi perdonatemi e non fateci troppo caso, sono solo pensieri sparsi in vista di un futuro riordinamento :-P

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