giovedì 1 ottobre 2009

Perché?

Cosa ha condotto l'uomo fino a questa situazione? Perché, nonostante le 'belle idee' l'uomo sceglie la comodità, il denaro, l'avere? Eppure ha conosciuto, anche se in parte, un altro possibile modo, un altro possibile mondo. I bisogni che sente sono sì indotti, ma chi altro se non l'uomo stesso ha creato questa catena? Il diavolo tentatore è pur sempre una creazione umana. Avendo creato da sé il bene ed il male, perché ha scelto il male?
Herbert Marcuse, ne “La fine dell'Utopia”, afferma “Se escludo dai miei argomenti qualsiasi ragionamento umanitario, su quale base posso poi oppormi attivamente al sistema tardo-capitalistico?[...] Che cosa c'è di tanto orribile in un sistema che continua a espandere la ricchezza sociale in misura tale da assicurare a strati di popolazione un tempo condannati alla povertà e alla miseria il possesso dell'automobile, della televisione e della villetta familiare?”.
L'uomo ha quindi escluso, allontanato da sé ogni proposito umanitario? Come dipingere allora le varie azioni di volontariato, beneficenza?
Da una parte rientrano anch'esse nella catena capitalistica che fa di essi stessi un business, o se vogliamo un'azione volta a soffocare quegli ultimi echi umanitari, non facendoci più sentire in colpa, fieramente celati dietro la nostra maschera di 'brave persone'. Dall'altra sono voci ancora vive di umanità, ma che vengono ogni giorno di più soffocate dall'attuale sistema. E, soffocando sempre più queste voci, non ci appare sempre più vero come l'uomo possa essere, tra gli altri uomini, solo contro tutti, nemico contro tutti gli altri, non sentendo più per l'altro nessun legame empatico?
E cos'ha di tanto orribile questo sistema? L'analisi di Marcuse, visto il periodo in cui si è svolta (1967), pecca sicuramente di un'importante riflessione. Questo sistema non può durare eternamente, non tanto per le sue pecche umanitarie, quanto per la sua insostenibilità ecologica, argomento venuto fuori negli ultimi anni con molta più insistenza.
Tuttavia un sistema come il nostro, allo scopo di mantenersi nel tempo, potrebbe anche scendere a compromessi (e in parte lo sta già facendo) e tentare di risolvere anche questo problema.
Oltre ciò allora, è imprescindibile lo sfruttamento del terzo mondo, degli strati sociali meno abbienti e con meno opportunità, della forza-lavoro? Non potrebbe questo sistema ampliare ancora la sua ricchezza fino ad estenderla a tutti? O è totalmente contro i suoi princìpi? L'ideologia liberale non vuole in fondo garantire a chiunque massima libertà a chiunque? Che si traduce in libertà economica, ma che ora non può essere garantita a causa delle diseguaglianze sociali.
Karl Popper reputa impossibile coniugare in una forma di stato due principi fondamentali come uguaglianza e libertà.
Ma, se il sogno comunista (che non sia un azzardo chiamarlo 'comunista', viste le molteplici sfumature assunte ormai dal termine, ma voglio riferirmi ad un comunismo come quello del primo Marx, quello più umanitario e filosofico) vede nascere la libertà dall'uguaglianza, ossia vede come, in uno stato dove viene dato a ciascuno secondo i suoi bisogni, l'uomo possa finalmente sentirsi libero e veramente uomo, potendo compiere il proprio lavoro, vivere la propria vita senza essere incalzato quotidianamente e stremato dalle necessità, dal bisogno, soffocato da una società opprimente che lo costringe a lavorare per ottenere come unica ricompensa la sopravvivenza. Ecco, se il sogno comunista deriva la libertà dall'uguaglianza, non può il sogno liberale veder nascere l'uguaglianza dalla libertà? Un mondo in cui tutti avessero le stesse libertà, privo di un controllo statale e centralizzato, ove tutti riuscissero a conseguire il proprio scopo, a realizzarsi nel proprio lavoro e nella propria vita, grazie al proprio impegno e coraggio (idea prettamente liberale), non si avvicina forse all'ideale anarchico/comunista? Che l'empatia tra gli uomini possa nuovamente sorgere quando essi si vedano finalmente liberi, e riescano a sentirsi realizzati in una società che non li ostacola?

Nessun commento: